L’intervento I.E.M. si concretizza nel raggiungimento delle competenze/obiettivi elencati nella sintesi, attraverso procedure strutturate quindi monitorabili, ognuno dei quali supportati da un ausilio specifico come illustrato nell’ultima colonna della tabella che segue.
Aree, obiettivi e materiali dell’intervento IEM
AREA |
COMPETENZE/OBIETTIVI |
MATERIALE |
INTERSOGGETTIVITA’ |
Condivisione emotiva
Condivisione attenzione relazione triadica |
Giochi di interazione diadica Giochi di interazione triadica |
LINGUAGGIO IMITAZIONE |
Vocabolario atti e azioni motorie (camminare, prendere, ecc.) Costruzione repertorio motorio Vocabolario dei sostantivi Repertorio fonetico Programmazione fonologica Frase |
CD 1: La struttura dell’evento Video-filmati, strumenti multimediali e interattivi CD: Parole di LULA CD: Suoni di LULA CD: Parole di LULA CD 2: Prime Forme Grammaticali |
COGNIZIONE SOCIALE |
Vocabolario azioni comunicative (guardare, indicare, ecc.) |
CD 3: Lettura della mente |
Vocabolario azioni sociali ed emozioni (abbracciare, rimproverare… paura…) |
CD 4: Attribuire emozioni |
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Vocabolario stati mentali 1 (intenzioni: andare a; desideri: volere) |
CD 5: Attribuire intenzioni |
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Vocabolario stati mentali 2 (credere…) |
CD 6: La falsa credenza |
Abbraccia l’area dell’intersoggettività, del linguaggio, della cognizione sociale, proprio per questo percorso così strutturato e graduato è indicato sia per i bambini piccolissimi e a basso funzionamento che per i bambini ad alto funzionamento.
Nei bambini più piccoli o più gravi, l’intervento parte dallo sviluppo dell’intersoggettività, con l’insegnamento dei correlati comportamentali dell’intersoggettività:
- Attenzione congiunta
- Intenzione congiunta
- Emozione congiunta
- Scambio di turni
È molto importante farsi carico di questo aspetto in quanto la difficoltà di risposta e d’iniziativa agli scambi sociali dei bambini autistici innesca un circolo vizioso in cui anche l’adulto si attiva meno spontaneamente, portando ad una riduzione dell’afflusso di informazioni sociali che incide sulla successiva disorganizzazione nello sviluppo sia neurale che comportamentale.
Occorrono strategie per attivare le prime abilità intersoggettive dei bambini, e strategie di accompagnamento dei genitori, in modo da aiutarli a contrastare gli effetti su altre competenze.
Per stimolare i correlati dell’intersoggettività, è utile selezionare materiale particolarmente accattivante. Giochi che producono un suono all’attivazione, movimenti che producono reazioni, giochi che generano sorpresa, come per esempio i giochi causa/effetto. Questi sono giochi facilmente reperibili in commercio.
L’intervento sul linguaggio si ispira ai nuovi modelli di sviluppo basati sulla teoria semantica delle azioni e utilizza i software LULA come supporti al raggiungimento degli obiettivi stabiliti nel progetto d’intervento partendo quindi dall’azione per arrivare allo sviluppo del gesto articolatorio. Il raggiungimento degli obiettivi prevede procedure strutturate, avviate in setting riabilitativo e consolidate in ambiente familiare e scolastico.
In fase iniziale viene proposto una procedura d’intervento attuata in setting riabilitativo che mira alla comprensione/imitazione di singole azioni che avvia gli aspetti comunicativi e grammaticali del linguaggio (La struttura dell’evento e Le prime forme grammaticali) fino a snodarsi nelle abilità sociali. All’interno di questa fase quando il bambino inizia a produrre i primi suoni si consegna ai genitori una procedura da attuare in ambiente famigliare per la generalizzazione dell’apprendimento.
La fase successiva prevede un intervento specifico per lo sviluppo delle abilità fonetiche e fonologiche del linguaggio sempre supportate da software specifici (I suoni di lula e Parole di Lula).
Quando il bambino esegue le azioni proposte inseriamo un lavoro mirato all’apprendimento motorio avviato con il lavoro sull’imitazione dell’azione appena descritto.
Questo si attua prevalentemente in ambito scolastico con un momento iniziale in setting riabilitativo attraverso strumenti multimediali e interattivi che hanno lo scopo di stimolare il bambino a specchiare i propri gesti e di riprodurre quelli osservati.
- in setting riabilitativo:
allenamento iniziale in setting riabilitativo, attraverso strumenti multimediali e interattivi (Kinect, wii), ma anche attraverso un percorso di tipo psicomotorio;
- in ambiente naturale:
giochi di imitazione motoria con i familiari, e con strumenti interattivi come Kinect, wii;
- in ambito scolastico:
attraverso giochi di imitazione con i compagni in piccoli gruppi o filastrocche e canzoncine mimate.
E’ disponibile anche una sintesi dell’intervento I.E.M. come spiegato sopra